Il KNOT Data Model - Vocabolari Controllati

KNOT-DM utilizza un insieme specifico di authority record e vocabolari controllati per descrizioni tematiche di concetti chiave e dettagli tecnici.

KNOT-DM fa uso di authority record e di vocabolari controllati esterni ricavati dai requisiti di DCAT e del progetto. Questi sono elencati di seguito. Inoltre, sono stati creati due vocabolari controllati appositamente per il progetto (si vede sotto). Si veda la sezione Relazioni della pagina Moduli per i dettagli su come i concetti di questi vocabolari e autorità possono essere collegati alle classi che rappresentano attività, entità, agenti e luoghi.


I Vocabolari Controllati KNOT

I vocabolari controllati KNOT sono stati sviluppati per rispondere a esigenze specifiche del data model che non erano adeguatamente coperte dai vocabolari esistenti, in particolare la necessità di classificare i tipi di scholarly digital objects documentati dal progetto e la necessità di avere un controllo di autorità per le tecnologie utilizzate in questi oggetti. Ciò ha portato alla creazione rispettivamente della Tassonomia KNOT e del Thesaurus tecnologico KNOT, due vocabolari controllati basati su SKOS che fanno parte del KNOT-DM.

Entrambi i vocabolari sono stati sviluppati in un processo iterativo per perfezionare le loro strutture gerarchiche e la loro portata. Introduction to Controlled Vocabularies: Terminology for Art, Architecture, and Other Cultural Works pubblicato dal Getty Research Institute è stato utilizzato come riferimento chiave per aiutare a definire quali tipi di vocabolari utilizzare, mentre lo standard SKOS del W3C è stato scelto per rappresentare questi vocabolari in RDF e "consentirne l'interoperabilità e la connessione al più ampio Web semantico" [1]. Sono stati utilizzati come riferimento anche vocabolari esistenti specifici per il campo delle Digital Humanities, tra cui TaDiRAH, PARTHENOS Vocabularies e la DHA Taxonomy, con questi ultimi due originariamente considerati come soluzioni alle esigenze del progetto KNOT, ma alla fine si sono rivelati carenti in alcune aree chiave.

La tassonomia è stata scelta come tipo di vocabolario controllato per rispondere alle esigenze di una "classificazione ordinata" degli scholarly digital objects al centro del progetto, con una struttura gerarchica semplice attraverso la quale organizzare i diversi tipi e dettagliare le loro relazioni [2]. Il thesaurus, invece, è stato scelto per documentare le tecnologie utilizzate nei progetti di ricerca e scholarly digital objects, in quanto è un tipo di vocabolario controllato più complesso che riflette una "rete semantica di concetti unici" con una molteplicità di relazioni e i necessari controlli "raccomandati per l'uso come autorità nei database relativi all'arte e al patrimonio culturale" [2].

FIG 2. Panoramica della struttura SKOS dei vocabolari controllati KNOT.

La figura 2 illustra in dettaglio le strutture SKOS utilizzate per entrambi i vocabolari. La tassonomia impiega solo skos:ConceptScheme e skos:Concept, in linea con la sua struttura gerarchica più semplice, mentre il thesaurus fa uso anche di skos:Collection per consentire una struttura più profonda. skos:related è utilizzata per creare connessioni non gerarchiche tra i concetti all'interno dello stesso vocabolario, mentre skos:closeMatch e skos:relatedMatch sono utilizzate per collegare i concetti ad altri in vocabolari esterni, principalmente il Getty Art & Architecture Thesaurus, la Library of Congress Subject Headings, la tassonomia DHA e i vocabolari PARTHENOS.

Sia il thesaurus che la tassonomia sono intesi come "strumenti vivi e in crescita" [2] che saranno aggiornati per tutta la durata del progetto KNOT. Durante il loro sviluppo è stata creata una linea guida editoriali (vedi sotto). Questa linea guida sono il primo punto di riferimento per qualsiasi aggiornamento dei due vocabolari.

I vocabolari KNOT sono disponibili direttamente dal nostro GitHub sia in formato SKOS che con informazioni aggiuntive formattate con DCAT, analogamente ai vocabolari SKOS disponibili da Schema, il catalogo nazionale della semantica dei dati.

Tassonomia KNOT

L'elenco dei concetti inclusi nella Tassonomia KNOT riflette i tipi più comuni di digital scholarly object incontrati durante la fase di design di KNOT-DM, sulla base di un censimento dei progetti di ricerca degli Atenei italiani principalmente incentrato sulle discipline umanistiche.

Questa tassonomia non vuole essere un quadro completo o accurato del panorama dei scholarly digital object prodotti da ricerca in italia, ma piuttosto un punto di partenza da cui iniziare ad affrontare questo tema complesso, con l'obiettivo di incorporare gli insegnamenti nelle linee guida che il progetto KNOT produrrà. Mentre ci sono stati sforzi all'interno della comunità internazionale delle Digital Humanities per creare tassonomie utili dei metodi, degli strumenti e delle attività di ricerca, in particolare il DiRT Directory of digital research tools [3] e TaDiRAH, meno attenzione sembra essere stata data agli oggetti che tali metodi, strumenti e attività potrebbero produrre. Ciò rende la classificazione degli scholarly digital objects una linea di indagine particolarmente interessante e utile per il progetto.

I concetti per la tassonomia sono stati scelti e definiti sulla base della letteratura esistente e delle definizioni istituzionali, nonché del punto di vista dei progetti di ricerca stessi, al fine di tenere conto sia dell'uso pratico che di quello ideale. Quindi, un concetto come quello di Database riflette sia la sua definizione tecnica sia il suo utilizzo da parte di molti progetti di ricerca per descrivere una collezione di risorse e i loro metadati, mentre un concetto come quello di Archivio Digitale è in pratica quasi sempre utilizzato per riflettere una collezione di elementi provenienti da diverse entità e unificati tematicamente, in contrasto con la definizione tradizionale di una collezione di documenti provenienti da una persona o da un'organizzazione e creati nel corso della loro attività.

Con il progredire del progetto KNOT, l'intenzione è di perfezionare ulteriormente la tassonomia per includere altri concetti rilevanti e trovare il modo di conciliare gli usi pratici e ideali.

La Figura 3 illustra in dettaglio la struttura e i concetti della tassonomia KNOT.

FIG 3. Struttura e concetti della Tassonomia KNOT.

Thesaurus tecnologico KNOT

I concetti per il Thesaurus tecnologico KNOT sono stati raccolti dal stesso censimento usato per la tassanomia, con particolare attenzione ai concetti relativi allo stack tecnologico di applicazioni web. Sfortunatamente, i thesauri esistenti spesso mancano di concetti relativi a questo particolare punto di interesse. I concetti sono stati poi ulteriormente ampliati per includere anche attività di ricerca, servizi e strumenti e per far sì che il thesaurus fosse un punto di riferimento più completo per i vari aspetti tecnologici degli digital scholarly objects.

Da qui la decisione di utilizzare skos:Collection per creare una gerarchia più profonda e raggruppare i concetti che hanno qualcosa in comune, decidendo di iniziare con cinque collezioni: Scienze Informatiche (che rappresenta i compiti e le tecniche di ricerca), Data Storage (Memorizzazione di Informazioni), Linguaggi Formali (che rappresenta i linguaggi di programmazione e altri linguaggi tecnologici), Infrastruttura Informatica (che rappresenta lo stack IT), e Servizi & Strumenti (che rappresenta gli elementi che i progetti di ricerca creano o rendono disponibili). Come nel caso della tassonomia, queste raccolte non hanno la pretesa di essere perfette o esatte, ma riflettono piuttosto le esigenze del progetto nel suo primo anno di vita e fungono da punto di partenza per riflettere sulle questioni specifiche della descrizione dettagliata delle tecnologie che aiutano a fare degli scholarly digital objects esempi di patrimonio culturale digitale.

A differenza della tassonomia, le definizioni dei concetti nel thesaurus sono state mantenute il più possibile semplici e fattuali e, laddove possibile, sono state prese da fonti affidabili come la serie Springer Handbook o da vocabolari esistenti come il Getty AAT e il LoC Subject Headings.

La Figura 4 illustra in dettaglio la struttura e i concetti del thesaurus.

FIG 4. Struttura e concetti del Thesaurus tecnologico KNOT.

Linee guida editoriali dei vocabolari controllati KNOT

Le linee guida editoriali sono intese come il primo punto di riferimento per l'aggiornamento dei vocabolari KNOT. Gli aggiornamenti dei vocabolari possono essere suggeriti da chiunque, ma possono essere implementati solo da un membro del team di progetto KNOT.

  • I campi obbligatori per un nuovo concetto sono: skos:prefLabel e skos:altLabel, skos:definition, dcterms:source, e skos:closeMatch o skos:relatedMatch. Proprietà strutturali, come skos:narrower, skos:broader, e skos:related devono essere inclusi in base alla posizione del concetto nella gerarchia.
  • Il posizionamento di un nuovo concetto deve essere considerato innanzitutto all'interno della gerarchia esistente, usando skos:narrower o skos:topConceptOf. Solo se nessuna skos:Collection esistente è sufficiente per accogliere il concetto, si deve prendere in considerazione la creazione di una nuova collezione.
  • skos:prefLabel deve sempre privilegiare il termine più comunemente usato per il concetto che non sia un'abbreviazione. skos:altLabel devono sempre includere abbreviazioni e altri termini che possono essere più comuni nei settori in cui il termine è utilizzato (gergo).
  • Non ripetere gli elementi condivisi dei concetti nella loro definizione, ma includerli nella definizione del skos:ConceptScheme. Questo vale soprattutto per le idee che i concetti della tassonomia hanno in comune, come l'uso di oggetti digital born e/o digitalizzati o il fatto che la domanda del progetto di ricerca sia un tema comune per la selezione dei dati.
  • Un servizio deve essere riutilizzabile e accessibile.
  • skos:definition can differ from accepted definitions of the concept to reflect the point of view of the project but should do so based on evidence. Definitions should also where possible make clear what affordances the concept offers users.
  • skos:definition può differire da quella accettata per riflettere il punto di vista del progetto, ma deve essere basata su esempi. Le definizioni dovrebbero anche chiarire, ove possibile, quali sono le affordance che il concetto offre agli utenti.
    • Tipi di affordance: produzione e/o estrazione di conoscenza, ricerca/trovabilità, collaborazione/partecipazione, interattività, analisi, multimodalità, intertestualità.
  • Nel thesaurus i concetti sono descritti nel modo più semplice possibile, facendo riferimento al tipo di tecnologia (ad esempio, software), agli aggettivi pertinenti (ad esempio, open source), alla tecnologia utilizzata (ad esempio, linguaggi di programmazione) e a casi d'uso noti (ad esempio, uno stack LAMP). skos:related può essere usata per creare collegamenti interni rilevanti, come ad esempio tra un software e il linguaggio di programmazione usato per crearlo.
  • In the taxonomy skos:related is used to create internal links between concepts that could also be understood as skos:narrower in the real world. This is because it is preferred for concepts in the taxonomy to be skos:topConceptOf unless it is absolutely clear that it is a more specific version of an existing concept. For example, a Semantic Digital Edition is a narrower type of Digital Edition but a Knowledge Base is related to a Database, rather than being in a hierarchical relationship with it.
  • Nella tassonomia skos:related è usato per creare collegamenti interni tra concetti che potrebbero anche essere intesi come skos:narrower. Questo perché è stato scelto che i concetti della tassonomia siano skos:topConceptOf, a meno che non sia assolutamente chiaro che si tratta di una versione più specifica di un concetto esistente. Basato su questo, le Edizioni digitali semantiche sono concetto “narrower” di Edizione digitale ma una Knowledge Base è un concetto “related” di un Database.
  • The skos:closeMatch property is used when an external vocabulary includes a near-identical concept (based on both the title of the concept and its definition, for example an existing concept for Javascript), while skos:relatedMatch is used for related concepts (for example the concept of Semantic Web is related to the concept of Linked Data).
  • skos:closeMatch si usa quando un vocabolario esterno include un concetto quasi identico (in base sia al titolo del concetto che alla sua definizione), mentre skos:relatedMatch si usa per i concetti correlati (per esempio, il concetto di Semantic Web è correlato al concetto di Linked Data).
  • I termini sono al singolare.
  • L'inglese e l'italiano sono le lingue principali per entrambi i vocabolari.

References

[1] “SKOS Simple Knowledge Organization System Reference.” n.d. Www.w3.org. Accessed July 11, 2023. https://www.w3.org/TR/skos-reference/.
[2] Harping, Patricia. 2010. Introduction to Controlled Vocabularies: Terminology for Art, Architecture and Other Cultural Works. Santa Monica, CA: Getty Research Institute.
[3] Perkins, Jody, Quinn Dombrowski, Luise Borek, and Christof Schöch. “Project Report: Building Bridges to the Future of a Distributed Network: From DiRT Categories to TaDiRAH, a Methods Taxonomy for Digital Humanities.” In Proceedings of the 2014 International Conference on Dublin Core and Metadata Applications, 181–83. DCMI’14. Austin, Texas: Dublin Core Metadata Initiative, 2014.

Struttura

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Moduli

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